L’export verso Cina e Stati Uniti guida la ripresa dell’occhialeria

L’occhialeria italiana inizia a intravedere i primi segnali di ripresa. Dopo un 2020 in sofferenza, i dati Anfao per questi primi mesi del nuovo anno stanno mandando segnali incoraggianti per la ripartenza del settore, che intanto si prepara a tornare sotto i riflettori con Mido 2021 – Digital edition. Il prossimo appuntamento della fiera mondiale dell’eyewear andrà in scena virtualmente dal 5 al 7 giugno su una piattaforma che debutterà il 28 maggio.

A inaugurare la kermesse sarà un ospite d’eccezione, il fotografo scozzese di fama mondiale Albert Watson. Questo in attesa del ritorno dell’edizione in presenza, in calendario a Rho Fiera dal 12 al 14 febbraio 2022. Confermato a Firenze dall’11 al 13 settembre anche l’evento DaTE, che già lo scorso anno si era svolto in presenza mandando segnali incoraggianti per l’industria dell’occhialeria. Nel 2020, infatti, l’impatto globale della pandemia sul settore è stato fortemente asimmetrico sia a livello geografico, sia sui diversi segmenti economici e produttivi.

Il recupero avverrà attraverso la spinta delle due economie mondiali, Stati Uniti e Cina, con la crisi che ha rimarcato le distanze da questi due Paesi e ampliato il divario di crescita tra l’Europa e gli Usa, come tra l’Italia e il cuore del vecchio continente. Il comparto sta tuttora navigando in un contesto complesso e difficile, con numeri negativi che si spera di recuperare nel corso dell’anno. Nel settore industriale l’andamento è stato particolarmente irregolare, con un trend a V e una speranza di ripresa solo nel secondo semestre 2021. La previsione di un ritorno ai livelli del 2019, al momento, non è verosimile fino al 2022.

Stando ai dati, produzione ed esportazioni del comparto eyewear sono tornate ai livelli del 2013. La produzione nel 2020 è stata di 3,09 miliardi di euro (-22,6%), mentre l’export ha chiuso con un crollo di circa il 26% a 2,88 miliardi. In un solo anno è stato bruciato circa un miliardo di euro. A livello di esportazioni, che rappresentano ben il 90% del settore, il segmento che ha perso maggiormente è stato quello degli occhiali da sole (-27%) fermo a 1,87 miliardi, seguito dalle montature scese del 22% a un volume di 936 milioni di euro.

L’area di riferimento per l’export dell’occhialeria resta l’Europa, che nel 2020 ha rappresentato il 51% del totale, in flessione media del 23%. In America il valore è crollato di oltre il 26% e in Asia di circa il 34%. Come singoli Paesi, gli Stati Uniti rappresentano la maggiore quota di mercato con il 28%, ma hanno riportato un crollo dell’export complessivo superiore al 21%. Seguono due nazioni europee, Francia (-23%) e Germania (-15,6%), Regno Unito (-29%) e Spagna (-40%). I mercati emergenti, che insieme assorbono oltre il 10% delle esportazioni del settore, nel 2020 hanno riportato cali rispettivamente del 49% in Brasile, del 22,7% in Russia, del 49,5% in India e del 35,4% in Cina.

Considerando i dati di vendita del canale ottico, monitorati da Gfk Italia, il mercato interno lo scorso anno ha risentito di una forte flessione del 14,4% rispetto al 2019 per 2,5 miliardi di euro complessivi, pari a una perdita di circa 400 milioni. Il 2021 è iniziato nel pieno della terza ondata pandemica e, contemporaneamente, con l’arrivo dei vaccini e l’auspicio della ripresa internazionale. Tuttavia, il riavvio della produzione non ha coinciso con il rilancio dell’export, a causa della limitata mobilità internazionale. Nel mercato italiano si nota invece una leggera ripresa rispetto al 2020, soprattutto per montature e lenti oftalmiche, che sono tornate vicino ai livelli 2019. Al momento si stima che le esportazioni registreranno un incremento in valore del 10% sul 2020 nel primo semestre e del 19% nel secondo. Conseguentemente si avrà a fine anno una crescita complessiva dell’export del 15% rispetto al 2020, ma ancora sotto del 14% sul 2019.

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